Qualcuno potrà anche guardarti dall’alto in basso e dire che un libro autopubblicato è un libro di serie B. È successo a me. Succede a tanti in tutto il mondo. Chi lo dice risponde a un identikit ben preciso. Si tratta di persone incapaci di accettare sfide e di vedere i cambiamenti in atto. Leggo manoscritti da anni e do consigli ai giovani, indicando loro questa, l’autopubblicazione, come la strada del futuro. Fidatevi. Il vero libro di serie B non è questo, ma quello che arriva in libreria per quel puro atto di sterile narcisismo che gl’inglesi chiamano Vanity Press, dopo che l’autore ha sganciato migliaia di euro a editori che non si assumono responsabilità e sanno soltanto pararsi bene la parte terminale posteriore della colonna vertebrale, quella che termina con un orifizio che ha tanti nomi. Non ascoltate chi ha interessi di bottega. Pensate a voi stessi. Scrivete, ascoltate sempre i consigli di amici appassionati di scrittura, ma soprattutto leggete, leggete, leggete. Non c’è miglior scuola.
Fatevi un selfie, ma con un libro

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